CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM
CALATANISIADENSIS
Beatificationis et Canonizationis
Servi Dei ANGELICI LIPANI
(in saeculo: Vincentii)
Sacerdotis professi Ordinis Fratrum Minorum Capuccinorum
Fundatoris
Congregationis Sororum Franciscalium a Domino Civitatis
(1842-1920)
Decreto sulle Virtù
“Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei Cieli” (Mt 5,6).
Il Servo di Dio Angelico Lipani, al secolo Vincenzo, fu espressione viva della presenza cristiana nel dramma di una povertà disperata e testimoniò una grande capacità di aprire nuove strade alla Carità, continuando nel grande solco della tradizione francescano-cappuccina.
Il Servo di Dio nacque a Caltanissetta il 28 dicembre 1842, lo stesso giorno fu battezzato con il nome di Vincenzo, quinto figlio della numerosa famiglia dei coniugi Salvatore e Calogera Raitano. Vincenzo, incline alla pietà, manifestò il desiderio di diventare religioso e, dopo aver superato alcune difficoltà familiari, nel 1861 entrò nel Noviziato cappuccino di Caccamo, ricevendo il nome di fra’ Angelico. Qui si distinse per la purezza, la pronta obbedienza, l’amore alla mortificazione, l’osservanza della Regola e delle Costituzioni.
Terminato l’anno di Noviziato, fu ammesso alla professione e trasferito a Palermo per gli studi filosofici e teologici. Il 23 ottobre 1865 emise la professione e il 3 dicembre successivo ricevette l’ordinazione sacerdotale. Ma con l’entrata in vigore delle leggi di soppressione degli Istituti Religiosi, le cosiddette leggi eversive del 7 luglio 1866 e del 15 agosto 1867, il giovane sacerdote dovette deporre l’abito religioso e lasciare il convento. Indossò, quindi, la talare del prete e si inserì nel Clero diocesano. I suoi tentativi di riacquistare il Convento dei Cappuccini della sua città natale non ebbero successo, perché ormai l’immobile era stato trasformato in ospedale. Nel nuovo contesto il Servo di Dio iniziò a occuparsi dell’assistenza spirituale del Terz’Ordine francescano.
Nel 1874 il vescovo gli conferì l’incarico di insegnante di grammatica latina nel Seminario diocesano, un compito che lo vide fedele per ben 25 anni nell’educare una numerosa schiera di futuri sacerdoti. Il suo impegno lo portò a dare tutto se stesso, trasformando la sua casa in un piccolo seminario, ospitando gratuitamente ben sette giovani seminaristi.
Nominato rettore di una piccola chiesa, allora fatiscente e disadorna, alla periferia di Caltanissetta, dedicata al Santissimo Crocifisso e denominata “Signore della Città”, la trasformò ben presto nel centro di un intenso movimento di spiritualità. Qui, con l’aiuto del Terz’Ordine francescano, il Servo di Dio rilanciò la devozione al Santissimo Crocifisso e promosse assiduamente la raccolta del Pane dei Poveri. Con queste prime iniziative Padre Angelico andava a inserirsi profondamente sia nella vita spirituale sia in quella caritativo-sociale di Caltanissetta.
Ma nuovi e più gravosi impegni lo attendevano: la città, infatti, fu funestata da lutti e tragedie familiari a causa dei crolli delle miniere di zolfo, nel 1881 a Gessolungo e nel 1882 a Tumminelli. Le vittime, esclusivamente uomini, lasciarono in difficoltà molte famiglie, così per alleviare i lutti e la miseria, accanto alla Chiesa del Signore della Città, nel settembre del 1883 il Servo di Dio acquistò alcune case, ristrutturandole dalle fondamenta, per ospitare le figlie degli zolfatari morti in miniera. Due sue collaboratrici, indossata la tonaca grigia, il velo nero e il cordone francescano, si consacrarono al Signore, gettando le basi dell’Istituto delle Suore Francescane del Signore della Città, era il 15 ottobre 1885. In seguito, il 30 agosto 1960, la Santa Sede emetterà il decreto di approvazione pontificia della Congregazione denominata delle Suore Francescane del Signore.
Il Servo di Dio fu anche promotore dell’editoria cattolica con la pubblicazione, a partire dal dicembre 1879, del mensile Svegliarino dei Terziari Francescani, diretto a rinsaldare la carità fraterna fra i membri del Terz’Ordine e a promuovere l’azione sociale a favore dei poveri.
Contemporaneamente il Servo di Dio si attivò per trovare una nuova sede ai confratelli cappuccini, la costruzione però fu molto lenta, tanto che la vita cappuccina riprenderà solamente il 4 ottobre 1904, quando i primi frati, fra i quali anche il Servo di Dio, ripresero la vita comune, dopo le burrasche delle soppressioni.
Il 29 luglio 1911 Padre Angelico, poiché il suo stato di salute era molto precario e per le concrete difficoltà di un’assistenza in convento, chiese al Ministro Provinciale di dimorare nella casa paterna. Esaudita la sua richiesta, il Servo di Dio, accudito dalle sorelle Damiana e Teresa, continuò a svolgere il suo intenso apostolato. Senza mezzi, senza clamori, senza proclami, Padre Angelico offrì la sua mano e tutto quanto possedeva a chi soffriva o era nell’indigenza. Per il Servo di Dio l’aiuto materiale o spirituale al povero aveva la sua sorgente in quella commozione evangelica che sola portava a individuare le urgenze concrete, attuando un servizio di carità e mettendosi a disposizione come ministro di Dio per dispensare la misericordia e il Pane della Vita. La carità, dunque, sgorgata e alimentata dalla fede nel Christus Patiens, Signore e Redentore, rivelatosi e pregato nella piccola chiesa del Santissimo Crocifisso Signore della Città, non poteva che dilatarsi in quelle audaci iniziative che segnarono il suo ministero pastorale.
Il Servo di Dio chiuse la sua feconda giornata terrena il 9 luglio 1920.
Nel 1947 le sue spoglie mortali furono traslate dal cimitero di Caltanissetta alla Chiesa del Signore della Città, luogo che lo aveva visto umile, operoso, angelico operatore di pace e di bene.
Perdurando la fama di santità, l’11 ottobre 1997 si tenne la prima sessione dell’inchiesta diocesana, che si concluse il 9 luglio 2001, alla quale fece seguito l’inchiesta diocesana suppletiva, che fu svolta a Caltanissetta dal 5 marzo 2004 al 4 giugno 2004. La Congregazione emise il decreto di validità giuridica in data 2 maggio 2008. Preparata la Positio, in data 23 febbraio 2016 ha avuto luogo la sessione dei consultori storici, in data 17 gennaio 2019 si è svolto il Congresso peculiare dei Consultori teologi con esito positivo. I padri cardinali e vescovi nella sessione ordinaria del 18 giugno 2019, presieduta da me Cardinale Angelo Becciu, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.
Presentata quindi un’accurata relazione di tutte queste fasi al Sommo Pontefice Francesco da parte del sottoscritto Cardinale Prefetto, il Beatissimo Padre, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, nel sottoscritto giorno dichiarò:
constano le virtù teologali della fede, della speranza e della carità sia verso Dio sia verso il prossimo, nonché le cardinali della prudenza, giustizia, temperanza e fortezza e di quelle annesse in grado eroico del Servo di Dio Angelico Lipani, sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, fondatore della Congregazione delle Suore Francescane del Signore della Città, nel caso e per il fine di cui si tratta.
Il Beatissimo Padre ha dato disposizione di rendere pubblico questo decreto e di trascriverlo negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.
Dato a Roma il giorno 5 del mese di luglio dell’Anno del Signore 2019.
Angelo Card. Becciu Marcello Bartolucci
Prefetto Arciv. Tit. di Bevagna
Segretario
Il Servo di Dio Angelico Lipani, al secolo Vincenzo, fu espressione viva della presenza cristiana nel dramma di una povertà disperata e testimoniò una grande capacità di aprire nuove strade alla Carità, continuando nel grande solco della tradizione francescano-cappuccina.
Il Servo di Dio nacque a Caltanissetta il 28 dicembre 1842, lo stesso giorno fu battezzato con il nome di Vincenzo, quinto figlio della numerosa famiglia dei coniugi Salvatore e Calogera Raitano. Vincenzo, incline alla pietà, manifestò il desiderio di diventare religioso e, dopo aver superato alcune difficoltà familiari, nel 1861 entrò nel Noviziato cappuccino di Caccamo, ricevendo il nome di fra’ Angelico. Qui si distinse per la purezza, la pronta obbedienza, l’amore alla mortificazione, l’osservanza della Regola e delle Costituzioni.
Terminato l’anno di Noviziato, fu ammesso alla professione e trasferito a Palermo per gli studi filosofici e teologici. Il 23 ottobre 1865 emise la professione e il 3 dicembre successivo ricevette l’ordinazione sacerdotale. Ma con l’entrata in vigore delle leggi di soppressione degli Istituti Religiosi, le cosiddette leggi eversive del 7 luglio 1866 e del 15 agosto 1867, il giovane sacerdote dovette deporre l’abito religioso e lasciare il convento. Indossò, quindi, la talare del prete e si inserì nel Clero diocesano. I suoi tentativi di riacquistare il Convento dei Cappuccini della sua città natale non ebbero successo, perché ormai l’immobile era stato trasformato in ospedale. Nel nuovo contesto il Servo di Dio iniziò a occuparsi dell’assistenza spirituale del Terz’Ordine francescano.
Nel 1874 il vescovo gli conferì l’incarico di insegnante di grammatica latina nel Seminario diocesano, un compito che lo vide fedele per ben 25 anni nell’educare una numerosa schiera di futuri sacerdoti. Il suo impegno lo portò a dare tutto se stesso, trasformando la sua casa in un piccolo seminario, ospitando gratuitamente ben sette giovani seminaristi.
Nominato rettore di una piccola chiesa, allora fatiscente e disadorna, alla periferia di Caltanissetta, dedicata al Santissimo Crocifisso e denominata “Signore della Città”, la trasformò ben presto nel centro di un intenso movimento di spiritualità. Qui, con l’aiuto del Terz’Ordine francescano, il Servo di Dio rilanciò la devozione al Santissimo Crocifisso e promosse assiduamente la raccolta del Pane dei Poveri. Con queste prime iniziative Padre Angelico andava a inserirsi profondamente sia nella vita spirituale sia in quella caritativo-sociale di Caltanissetta.
Ma nuovi e più gravosi impegni lo attendevano: la città, infatti, fu funestata da lutti e tragedie familiari a causa dei crolli delle miniere di zolfo, nel 1881 a Gessolungo e nel 1882 a Tumminelli. Le vittime, esclusivamente uomini, lasciarono in difficoltà molte famiglie, così per alleviare i lutti e la miseria, accanto alla Chiesa del Signore della Città, nel settembre del 1883 il Servo di Dio acquistò alcune case, ristrutturandole dalle fondamenta, per ospitare le figlie degli zolfatari morti in miniera. Due sue collaboratrici, indossata la tonaca grigia, il velo nero e il cordone francescano, si consacrarono al Signore, gettando le basi dell’Istituto delle Suore Francescane del Signore della Città, era il 15 ottobre 1885. In seguito, il 30 agosto 1960, la Santa Sede emetterà il decreto di approvazione pontificia della Congregazione denominata delle Suore Francescane del Signore.
Il Servo di Dio fu anche promotore dell’editoria cattolica con la pubblicazione, a partire dal dicembre 1879, del mensile Svegliarino dei Terziari Francescani, diretto a rinsaldare la carità fraterna fra i membri del Terz’Ordine e a promuovere l’azione sociale a favore dei poveri.
Contemporaneamente il Servo di Dio si attivò per trovare una nuova sede ai confratelli cappuccini, la costruzione però fu molto lenta, tanto che la vita cappuccina riprenderà solamente il 4 ottobre 1904, quando i primi frati, fra i quali anche il Servo di Dio, ripresero la vita comune, dopo le burrasche delle soppressioni.
Il 29 luglio 1911 Padre Angelico, poiché il suo stato di salute era molto precario e per le concrete difficoltà di un’assistenza in convento, chiese al Ministro Provinciale di dimorare nella casa paterna. Esaudita la sua richiesta, il Servo di Dio, accudito dalle sorelle Damiana e Teresa, continuò a svolgere il suo intenso apostolato. Senza mezzi, senza clamori, senza proclami, Padre Angelico offrì la sua mano e tutto quanto possedeva a chi soffriva o era nell’indigenza. Per il Servo di Dio l’aiuto materiale o spirituale al povero aveva la sua sorgente in quella commozione evangelica che sola portava a individuare le urgenze concrete, attuando un servizio di carità e mettendosi a disposizione come ministro di Dio per dispensare la misericordia e il Pane della Vita. La carità, dunque, sgorgata e alimentata dalla fede nel Christus Patiens, Signore e Redentore, rivelatosi e pregato nella piccola chiesa del Santissimo Crocifisso Signore della Città, non poteva che dilatarsi in quelle audaci iniziative che segnarono il suo ministero pastorale.
Il Servo di Dio chiuse la sua feconda giornata terrena il 9 luglio 1920.
Nel 1947 le sue spoglie mortali furono traslate dal cimitero di Caltanissetta alla Chiesa del Signore della Città, luogo che lo aveva visto umile, operoso, angelico operatore di pace e di bene.
Perdurando la fama di santità, l’11 ottobre 1997 si tenne la prima sessione dell’inchiesta diocesana, che si concluse il 9 luglio 2001, alla quale fece seguito l’inchiesta diocesana suppletiva, che fu svolta a Caltanissetta dal 5 marzo 2004 al 4 giugno 2004. La Congregazione emise il decreto di validità giuridica in data 2 maggio 2008. Preparata la Positio, in data 23 febbraio 2016 ha avuto luogo la sessione dei consultori storici, in data 17 gennaio 2019 si è svolto il Congresso peculiare dei Consultori teologi con esito positivo. I padri cardinali e vescovi nella sessione ordinaria del 18 giugno 2019, presieduta da me Cardinale Angelo Becciu, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.
Presentata quindi un’accurata relazione di tutte queste fasi al Sommo Pontefice Francesco da parte del sottoscritto Cardinale Prefetto, il Beatissimo Padre, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, nel sottoscritto giorno dichiarò:
constano le virtù teologali della fede, della speranza e della carità sia verso Dio sia verso il prossimo, nonché le cardinali della prudenza, giustizia, temperanza e fortezza e di quelle annesse in grado eroico del Servo di Dio Angelico Lipani, sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, fondatore della Congregazione delle Suore Francescane del Signore della Città, nel caso e per il fine di cui si tratta.
Il Beatissimo Padre ha dato disposizione di rendere pubblico questo decreto e di trascriverlo negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.
Dato a Roma il giorno 5 del mese di luglio dell’Anno del Signore 2019.
Angelo Card. Becciu Marcello Bartolucci
Prefetto Arciv. Tit. di Bevagna
Segretario